lunedì 28 gennaio 2013

Influenza con prole - L'aspiracaccole e altre sciocchezze

Dapprima è stata la prole (si può' ancora usare questo termine pubblicamente o è troppo marxista?! oddio "marxista" si può' dire marxista??!!), insomma dapprima mia figlia si è beccata una bella influenza. Gli esiti terribili sono conosciuti da tutti i genitori che abbiano bambini piccoli raffreddati. Perché un bambino, lui, il naso non se lo sa soffiare. Povero cucciolo. 
Allora supermamma e superpapà prendono un super-aggeggino super-simpatico, di cui mi sfugge il nome scientifico, ma che a casa abbiamo ribattezzato l'"aspiracaccole" (è molto français no come nome?! oui oui oui) il quale consiste in un tubicino da posare al naso del bimbo da un lato e dall'altro alla bocca della mamma o del papà (a chi tocca questa volta? l'ultima volta l'ho fatto io. Si ma io l'avevo fatto due volte di fila...). Quindi il genitore più coraggioso ( o quello che perde sempre a testa o croce... anghingo tre galline e tre capo'...) inzia l'operazione di aspiraggio con la bocca (giuro giuro si fa proprio cosi') del contenuto oleoso del naso santo del bimbo angelo, amore della mamma tua, ma che me tocca fa'... Insomma sono bei momenti che ogni genitore affronta con abnegazione e devozione assolute (anghingo...).
Il vero problema nasce quando, aspira di qua aspira di là, il bimbo finalmente guarisce e tu, cioè io, fiera del mio operato esemplare inizio a sentirmi un po' stanca, ho i brividi e il naso cola... a picco. Cerco di negarlo di fronte allo specchio che mi rimanda l'immagine di una me moribonda (e pur sempre bellissima...), ma ormai lo so, è il mio turno, l'influenza si è trasmessa anche alla mamma, evviva.
Allora mi aggiro per casa con il rotolo di cartaigenica 100% cotone-super-soft costantemente in mano (visto che arrivati ad un certo livello di gravità del raffreddore i pacchetti di fazzoletti da dieci sono da principianti). So che passero' due barra tre notti insonni perché non riusciro' a respirare e avro' rigorosamente dimenticato di comprare quelle medicine miracolose che ti guariscono in dieci minuti  e di giorno faro' finta che va tutto bene, per non dare troppo nell'occhio e soprattutto per scongiurare quello che di fatto mi preoccupa di più e cioè che questa benedetta influenza passi in ultima istanza anche al papà. Perché sappiamo tutti che lui con 37.5° di febbre e un ipotetico principio di raffreddore si trascina tremolante e sofferente verso il letto e pensa già a fare testamento.