venerdì 22 febbraio 2013

Storia di un vasetto - Certe cose capitano solo a me

Certo l'addio al pannolino è una fase molto particolare. In primo luogo per il pupo, che adora spiacciccarsi la cacca sul culetto quando si siede (splash!), e in secondo luogo per mamma e papà. Taluni perché non hanno voglia di vedere crescere troppo in fretta il loro pargoletto, altri perché vorrebbero che tutto avvenisse con la precisione di un orologio svizzero: è ora di togliere il pannolino, pronti via!


Con un minimo di buon senso possiamo dire che la parola d'ordine (anche) in questo caso è: Pazienza! Come si dice, Roma non è stata costruita in un giorno... 


Io, non sapendo come al solito da che parte cominciare, ho iniziato dalle basi e ho comprato un vasetto. Nonostante la notevole bellezza dell'esemplare appena acquistato, devo dire che l'interessata non ha manifestato da subito grande coinvolgimento. 
Allora, pensando di far bene (quelle idee geniali che solo la mamma ha!), ho comprato uno di quei libretti per bambini sul tema, scabroso ma ineludibile.
Lo sfoglio... dunque dunque... sulla prima pagina c'è un bel bambino tutto contento che ride con un vasetto in testa... che carino (!) Sulla seconda una bimba che dorme il sonno del giusto seduta sul suo trono... capita (?!). Giro ancora pagina e trovo un altro bimbo che, bavaglino al collo e cucchiaio in mano, mangia felice una minestra usando il vasetto come un piatto... (???) Va bene tutto ma, ora dico: o li credono proprio scemi i nostri figli oppure ce li vogliono far diventare!! Richiudo il libretto con le illustrazioni per l'infanzia e cerco spunti altrove. 

Chi ne sa (medici, psicologi, astrologi...) dice che non ci siano metodi o strategie particolari da seguire per insegnare l'utilizzo del vasetto, il tutto dovrebbe avvenire naturalmente, lasciando al bambino il tempo di interessarsi e di abituarsi, a suo ritmo. Incoraggiandolo quando dimostra curiosità verso questo strano oggetto e senza rimproverarlo quando se ne dimentica completamente (what is this?). Soprattutto senza forzarlo.
Per carità, non forzare, è giusto, si' si' condivido. Cioè, insomma, mi chiedo, togliere il pannolino e domandare a interventi regolari (ogni 30 secondi circa): ti scappa la pipì? Oppure: la senti la pipì che spinge nel pancino? Dove si fa la pipì amore?? Allora ti scappa? Secondo me ti scappa! Guarda anche la mamma va a fare la pipì, la fai anche tu? ... Ecco, che sia da considerarsi una forzatura??? 

Comunque sia, diciamo che alla fine, più o meno spontaneamente (ok lo ammetto ad un certo punto le ho anche detto che lo stock di pannolini era esaurito...), e dopo innumerevoli poccie* sul pavimento, le prime pipi hanno iniziato a piovere nel posto giusto. Insomma, quasi... Si' perché, dopo tanta fatica e tanto impegno da parte della pupa e anche da parte mia, mi accorgo sgomenta che sul fondo del mio bel vasetto rosa, molto probabilmente taroccato, c'è una piccola ma ineluttabile fessura. Allora, incerta tra il riso il pianto, torno ad asciugare per l'ennesima volta il pavimento, con una sola spietatissima idea in testa: domani questo "cavolfiore" di vasetto lo riportiamo indietro dove lo abbiamo comprato... Pieno naturalmente!

*Che si scriva "poccie" o "pocce"? Solo Joyello saprà rispondere a questo spinoso dilemma sul dialetto veneto...